Decluttering significa eliminare il superfluo, tutto ciò che ci toglie spazio, sta lì a prendere polvere e ci dà un senso di pesantezza…
E' sicuramente il punto di partenza nella riorganizzazione di una casa o di un ambiente di lavoro, in cui qualcosa non funziona. Ci si sente a disagio a vivere quello spazio... non troviamo gli oggetti, documenti, chiavi, perdiamo un sacco di tempo! ... quindi decidiamo di eliminare le cose che non usiamo più, che però ci tolgono spazio.
Che fine faranno queste cose? Possiamo guadagnarci qualcosa???
Per quanto riguarda la mia esperienza posso dire che sia per me che per le persone che ho conosciuto finora, si incontra una forte resistenza ad abbandonare il materiale “scartato” alla fine del decluttering, abbiamo più facilità a "lasciar andare" se sappiamo che fine faranno i nostri oggetti. A volte non dare una destinazione finale alle cose che eliminiamo può addirittura bloccare il processo e ci ritroveremo con delle buste giganti in garage di cui presto non ricorderemo il contenuto.
Possiamo decidere di vendere sui mercatini on-line alcuni articoli. In questo caso cerchiamo di valutare il rapporto costi/benefici. In che senso? Dalla mia esperienza personale ho incontrato difficoltà a vendere alcune tipologie di oggetti, soprattutto parlo di capi di abbigliamento, scarpe e borse, se non griffati. Quello che quindi vi consiglio di calcolare è quanto tempo abbiamo a disposizione per dedicarci alla vendita on-line, perché non è così rapida e sicura…rischiamo ad esempio di vendere un paio di scarpe a 20 euro e spenderne 10 per la benzina per consegnarli…può anche succedere che la persona le prova e non le compra. Quello che voglio dire è: valutiamo i costi in termini di tempo e fatica!!! Gli articoli che si vendono bene on-line sono soprattutto oggetti tecnologici, mobilia in buono stato, passeggini e in generale articoli per bambini, tutto a prezzi di usato. Prima diamo uno sguardo a quanto l’oggetto da vendere costa da nuovo, valutiamo l’usura e il fatto che appena l’abbiamo comprata una cosa avrà un valore economico dimezzato (questo dipende naturalmente dalla categoria a cui appartiene).
Ci sono anche i mercatini dell’usato. Di solito qui si portano gli articoli di cui ci vogliamo sbarazzare e il titolare o chi per lui, li seleziona, spesso mandandoci via con gran parte della roba. Ci fanno firmare, poi, un contratto di vendita, in cui si stabilisce che il mercatino, una volta venduto l’articolo, intascherà il 50% (nella maggior parte dei casi) dell’incasso ricavato. Bisogna leggere bene il suddetto accordo scritto, perché in esso sono riportate dei termini di tempo in cui vengono applicati degli sconti sulle cose che affidiamo loro in conto-vendita. Questa strategia ha sicuramente il vantaggio che i nostri oggetti verranno venduti in breve tempo, se hanno mercato, perchè nei suddetti negozi c'è sempre gente . Il più grande beneficio in questo caso è che ci pensano loro!
Un’altra strategia per monetizzare con il nostro materiale eliminato, in seguito ad un decluttering, è quello di provare a proporlo a chi ha una bancarella che vende cose usate, vestiti o oggetti che siano. In questo caso potremo di sicuro liberarci di una grande quantità di articoli solo nel caso in cui ci accontentiamo di vendere ad un prezzo molto basso. Guadagneremo poco in soldi, ma tantissimo in spazio….poi è sempre meglio che buttare via!
Possiamo anche decidere che non ci interessa guadagnare qualcosa, ma siamo felici di aiutare qualcuno, quindi possiamo dare in beneficenza all’associazione che preferiamo.
Il riciclo o il cambio di destinazione d’uso potrebbe essere una soluzione per alcuni oggetti, per fare un esempio con alcuni maglioni che non usiamo più possiamo creare una coperta per noi o per il gatto di casa.
Organizzare uno swap-party con le nostre amiche è un modo di dare una fine degna alle cose che vogliamo eliminare, soprattutto se sono capi di abbigliamento o accessori. Questa strategia è di certo la più divertente, ma quella con il più alto rischio di peggiorare la situazione. Nel senso che può succedere di tornare a casa con più capi di quelli con cui siamo partite.
Lo scarto dello scarto del decluttering va sicuramente nell’immondizia: sto parlando di oggetti irrimediabilmente rotti o da aggiustare con alti costi, capi di abbigliamenti usurati, eccetera. Siamo sinceri con noi stessi e facciamoci una domanda: noi compreremo mai quella roba lì? O la vorremo per regalo? La risposta è NO!
Questo argomento del dopo-decluttering mi interessa molto, tanto che sto lavorando ad un progetto che si chiama: Svuotarmadio.
Vista la difficoltà che ho incontrato a vendere nei mercatini dell’usato fisici ed on-line capi di abbigliamento e scarpe, ho deciso di creare uno spazio dove le persone possano scambiarsi, vendere o comprare vestiti, scarpe, borse, bijoux...So che in altre zone in Italia esiste già, ma ancora da noi non c'era.
Questa soluzione ha, secondo me, parecchi vantaggi, il primo fra tutti è che un potenziale acquirente può toccare con mano i capi e magari provarli. Secondo: in un solo pomeriggio si incontrano venditori e acquirenti, così non si perde tempo. Terzo: si conoscono nuove persone e questo è sempre un bene!!!!
Appena ho pubblicato su un mercatino dell’usato di Facebook (della mia zona) l’annuncio di questo evento ho ricevuto un grandissimo feedback positivo, questo mi fa pensare che lo Svuotarmadio abbia del potenziale.
Abbiamo già fatto un primo incontro e presto ce ne saranno altri. C’è sicuramente un margine di miglioramento, come all’inizio di ogni progetto, ma credo che ne valga la pena portare avanti un’iniziativa che incarna bene la strategia “win-win”, sia per chi compra che per chi acquista, sia per chi baratta!!! Presto vi aggiornerò con i nuovi sviluppi!!!